il gelato estemporaneo, davide cassi ettore bocchia

E’ da un po’ che gironzolo intorno alla cucina molecolare. In effetti, sospettosa come molti dall’associazione delle parole “cibo” e “molecolare” , non sapevo bene quale approccio e idea farmi di questa novità, così mentre da una parte cercavo di snobbarla fischiettando con aria di indifferenza al suo nominare, dall’altra allungavo il collo per cercare di captare il più possibile…Poi per fatalità, mi sono imbattuta in questo libro il cui titolo per me gran mangiatrice di gelati, è stata una tentazione irresistibile… e ho aperto gli occhi su un mondo, un approccio rivoluzionario e affascinante.

Dopo averlo letto posso dire che “Il gelato estemporaneo ed altre invenzioni gastronomiche” è l’abecedario, il primo libro di cucina molecolare, che chiunque voglia avvicinasi a questo argomento dovrebbe leggere. Innanzitutto perchè una lettura chiara e poi anche piacevole, quasi appassionante nella sua prima parte dove i due autori (uno chef, Ettore Bocchia, ed un professore di fisica della materia, Davide Cassi) raccontano come il destino li abbia fatti incontrare e come poi la curiosità dei rispettivi lavori li abbia avvicinati fino alla decisione di iniziare questo progetto: “la cucina molecolare italiana”.
Gli autori infatti ci tengono parecchio a chiarire la specificità del loro progetto rispetto ad altri sempre di approccio molecolare. Non vi tolgo il piacere della lettura (davvero va via in un soffio) ma vi accenno solo che gli autori usano scientemente i vocaboli “cucina”, “molecolare” ed “italiana” per identificare che il loro è un approccio al cibo che non perde assolutamente il legame con il territorio e la tradizione italiana pur utilizzando tecniche nuove legate allo studio del comportamento delle molecole.
Quasi come un manuale di magia più che culinario, gli autori nella seconda parte del libro giocano con il lettore suggerendogli semplici esperimenti “mangerecci” in modo da dimostrare come con semplici ingredienti presenti in quasi ogni cucina come l’alcool, la lecitina di soia, l’amido, o addirittura l’acqua, si possano creare cotture, texture e sapori entusiasmanti e comunque nuovi e divertenti sia da creare sia da gustare.

In effetti, quando ho iniziato la seconda parte del libro, ho incominciato a rigirarmi sul divano come una tarantolata perché ogni pagina che giravo mi sentivo come Alice nel paese delle meraviglie e dicevo “O voglio provarla subito!” oppure “Ma no! Non ci credo!!” e non sapevo se fermare lì la mia lettura e correre a provare subito quanto avevo appena letto o se far prevalere la curiosità di leggere quale altra pazzesca ricetta c’era descritta dopo….

Ha prevalso la curiosità!...ma appena finito il libro sono corsa preparare la maionese molecolare fatta di lecitina di soia che, come spiegano bene gli autori, è pura texture in quanto quasi totalmente insapore. Il vantaggio è enorme in quanto si può insaporirla a piacere, come per esempio ho fatto io con un trito di pepe sichuan con cui poi ho condito questa bella insalatina di pollo... ^_^

maionese molecolare, pepe sichuan