Oregon & Washington

Dopo il Grande Loop del profondo Sud, questa volta siamo volati all'estremo opposto degli Stati Uniti nel remoto Nord Ovest descrivendo un altro loop questa volta tra coste selvagge, vigneti, montagne e un assaggio di Canada. Ma partiamo...

Come anticipavo, atterrati a Seattle, ed avendo deciso a tavolino che la città non era per noi molto interessante, abbiamo levato le tende subito dopo il volo per un piccolo assaggio di Canada: Vancouver e Victoria. Lo ammetto, già il fatto che per andare da una e l'altra si prenda il traghetto me le rendeva simpatiche dato che sono una ferry addicted.
Oregon & Washington Vancouver è molto estesa e noi abbiamo pernottato a Kitsilano bel quartiere defilato dal vibe hipster. Qui si trova l'omonima spiaggia che è la più famosa della città anche se, non eccitatevi troppo, qui le spiagge non sono quelle dei Caraibi e neanche quelle della Liguria. Grandi navi cisterna all'orizzonte, sassoni e sassolini, niente sdraio ed ombrelloni ma molti campi da beach volley, barbecue e voglia di divertirsi. La città l'abbiamo visitata durante il Gay Pride e quindi l'aria era particolarmente frizzantina e festaiola; ma l'impressione generale è stata che in città si respiri un'aria giovane e rilassata. Come potrete leggere in qualsiasi guida è immancabile il giro in bicicletta dell'immenso Stanley Park. Il giro vale davvero la pensa soprattutto se, dopo aver pedalato lungo l'istituzionale pista costiera, ci si inoltra nei sentierini all'interno per scovare piccole chicche come un laghetto ricoperto di ninfee bianche e rosa. Altra visita di rito è quella alla Granville Island per un pranzo al famoso Public Market. Il mercato è caratteristico e merita un giro tra le numerose bancarelle piene di ogni ben di Dio anche se l'offerta della ristorazione non è sempre così genuina. Ad ogni modo il panorama sulla città vale, ed il viaggio in taxi boat della grandezza di una vasca da bagno è troppo divertente per non farlo.
Quindi sì, Vancouver ci è piaciuta con l'eccezione dello skyline (la maggior parte dei grattacieli della city è orrendo!) e del cibo non sempre all'altezza delle aspettative. E Victoria? La definizione di città giardino le calza a pennello. In effetti i giardini sono strabilianti e non solo quelli pubblici ma anche, e forse soprattutto, quelli privati: mentre vagavo per le stradine attigue al nostro graziosissimo B&B mi domandavo se prima di dare la residenza in questa città non si debba fare un test sulle proprie abilità di giardiniere. Oregon & Washington Ed a proposito di giardini, una visita al famoso Butcher Garden proclamato sito storico nazionale è praticamente d'obbligo: il biglietto non è a buon mercato ma lo spettacolare susseguirsi di aiuole fiorite dai colori sgargianti è davvero notevole. Altra tipica attività da fare a Victoria è il Whale Watching, numerose imbarcazioni partono due volte al giorno dall'Inner Harbour, piccolo porticciolo turistico in città, per l'avvistamento di balene ed orche. Personamente ho trovato il viaggio piuttosto lungo e non tanto soddisfacente. Oltre a passeggiare per giardini fioriti e fare un giro in barca, la città non offre molto di più, e quindi mi ha piuttosto deluso anche a livello paesaggistico, mentre il cibo in varie occasioni si è dimostrato di livello come la cena da Marilena Cafe che è stata eletta la migliore di tutta la vacanza.


Dopo Victoria bye bye ed arrivederci Canada e prendiamo il traghetto che ci riporterà negli Stati Uniti e per l'esattezza nello stato di Washington per la prossima tappa del nostro viaggio che è l'Olympic National Park. Il parco è immenso e comprende laghi, foreste pluviali oltre che chilometri di costa e picchi montuosi. Girarlo tutto richiederebbe una intera vacanza e così facciamo un po' il Bigino visitando i "must to see".
Il traghetto da Victoria ci deposita a Port Angeles un piccolo paese con un bel lungo mare che è la porta d'accesso privilegiata per chi come noi è interessato a visitare l'Hurricane Ridge ed i suoi bei sentieri di montagna tanto famosi. Oregon, Washington Se vi capiterà di sostare in città vi consiglio una cena da Woodfire Grill menù semplice ma perfettamente eseguito e da Chestnut Cottage per una tipica colazione in stile americano vicino allo Shuttle che vi porterà comodamente all'ingresso del parco senza preoccuparvi di fare code dato che l'ingresso è regolato.
Altra attrazione dell'Olympic Park è la foresta pluviale (temperata, non tropicale!) che è un ecosistema complesso e delicato presente solo in alcune zone della terra a specifiche latitudini con altrettanto specifiche caratteristiche climatiche quali umidità e clima temperato. Camminare in queste foreste è come entrare in una dimensione senza tempo. Guardandovi intorno vedrete alberi fitti dai fusti altissimi ed al di sotto delle loro chiome, alla luce filtrata del sole, un mondo incantato completamente tappezzato da muschi e felci di ogni tipo e tonalità di verde e rovi di more in fiore. Anche la fauna è fiabesca: scoiattolini e cervi sbucheranno dal nulla qua e là durante il vostro girovagare. Oregon, Washington Per poter camminare in tale splendore la Hoh Rain Forest è la location più famosa del parco ma anche la più affollata. Nei periodi di maggiore affluenza ha gli ingressi contingentati per poterla giustamente preservare e ci vogliono ore di coda per potervi accedere. Una soluzione è arrivare prestissimo il che significa spendere la notte nell'anonimo accrocchio di case chiamato Forks che, oltre ad essere inspiegabilmente l'ambientazione di Twilight, poggia credo la sua sopravvivenza appunto sulla vicinanza della foresta pluviale. Ma, come giustamente indica nelle sue guide il Ranger, se volete risparmiarvi ore di coda, ci sono sentieri altrettanto belli al Crescent Lake dalle acque cristalline e al Quinault Lake con acque altrettanto cristalline e un sentiero immerso in una stupenda foresta pluviale che, a mio giudizio, è la più bella.
Altro pezzo forte del parco Olimpico è indubbiamente la costa ma per raccontarvi questo incontro scusatemi, ma devo prendermi qualche riga in più ed aprire un nuovo capitolo.

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La costa, soprattutto quella dell'Oregon, sarà la successiva ed apicale parte del viaggio in cui percorreremo da nord a sud la strada costiera US101 per quasi la sua interezza; ma il primo approccio l'abbiamo fatto nello stato di Washington dentro appunto l'Olympic National Park ed è stato a dir poco disarmante ed inaspettato...
Siamo in un inizio pomeriggio di piena estate e la strada che ci porta a Rialto Beach già qualche centinaio di metri prima incomincia a mostrare una fitta nebbiolina bassa. Arriviamo al parcheggio, dove mi aspetto macchine colorate, musica e gente vociante che gioca a palla o fa il bagno, ed invece troviamo un panorama in bianco e nero in cui l'unico rumore in lontananza è quello dell'oceano. La spiaggia non si vede, l'oceano non si vede. Si vedono solo centinaia di tronchi sbiancati dagli anni e dagli agenti atmosferici che accatastati ai piedi della spiaggia formano una barriera. Dopo un attimo di sgomento iniziamo a scavalcare la massa di tronchi e la vista è ancora più spiazzante: si scorge finalmente l'oceano e tra la nebbiolina bassa si intravedono i faraglioni. La spiaggia è lunghissima e disseminata dai tronchi bianchi, probabilmente della sovrastante foresta pluviale, ed in mezzo a questi si aggira qualche decina di persone che, nell'immensità della spiaggia, sembrano i pochi sopravvissuti ad un disastro. Non quello che mi aspettavo. Lo spettacolo è terribile e bellissimo allo stesso tempo. Camminando con difficoltà tra i ciottoli più o meno grandi che formano la spiaggia ne percorriamo un bel tratto e nel tragitto incrociamo altre persone, tutti in silenzio ed assorti, quasi fossimo in un luogo di culto. L'unico rumore è quello dell'oceano, anche lui quieto, in questa atmosfera rarefatta ed assurda in un pomeriggio di pieno agosto.

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Come scopriremo nei giorni successivi, Rialto Beach con la sua bellezza selvaggia immersa in quello che sembra un eterno autunno non è una eccezione: Ruby Beach poco più a sud è esattamente la copia con la stessa atmosfera forse un po' meno cupa. Via via che la US101 si snoda verso Sud i panorami si ingentiliscono anche se la costa rimane sempre selvaggia, con gli onnipresenti faraglioni, ed il clima si fa meno rigido; la nebbia si dirada e l'atmosfera spettrale lascia posto ad una simil estate, anche se già da subito capisco che i costumi in valigia non li tirerò mai fuori.

Oregon, Washington Negli oltre seicento chilometri di costa i luoghi da visitare sono tanti ed ancora una volta inevitabilmente bisogna fare delle scelte ma è difficile sbagliare perché ovunque la costa dell'Oregon è disseminata da promontori, parchi naturali, spiagge e sentieri di rara bellezza; ma soprattutto, vi sorprenderà l'improvvisa alternanza di foresta pluviale con dune di sabbia e rocce a picco sull'oceano.
Da non mancare per me è il tour da fare in una giornata dei Three Capes: Cape Meares con il suo faro ed il bel panorama, Cape Lookout con un sentiero mozzafiato a picco sulla costa ed infine Cape Kiwanda con una inaspettata enorme duna accatastata su una lingua rocciosa in riva alla spiaggia. Non perdetevi questa ultima tappa anche se siete stanchi: la scenografia è davvero inusuale e poi sarete gratificati da una cena fronte spiaggia da Pelican Brewing turistico ma inaspettatamente di gran livello e con Onion Rings da applauso. Oregon, Washington
Senza nulla togliere agli altri tratti di costa, il meglio per me si trova da Depoe Bay in giù. Il paesino si trova a metà costa lungo la US101 è piccolissimo ma ha l'indubbio vantaggio di essere proprio sul mare così, se affitterete un appartamentino, potrete rilassarvi sul balconcino a godervi il tramonto sull'oceano. Depoe Bay è anche una base strategica per visitare il vicino Cape Perpetua dove si trova il punto di osservazione più alto della costa dell'Oregon raggiungibile comodamente in macchina e, se siete fortunati, potrete avvistare le balene senza sorbirvi ore di barca. Poi, per i meno pigri, consiglio di percorre il bel sentiero che scende fino alla costa a godervi i giochi d'acqua dell'oceano tra le formazioni rocciose. Per una sosta sulla strada segnalo Nye Beach Cafè noi qui ci abbiamo fatto una ottima colazione con addirittura frutta fresca!
Dopo Cape Perpetua, continuando a guidare verso sud, si trovano le famosissime Oregon Dunes. Si tratta di dune piuttosto alte proprio a ridosso dell'oceano che percorrono la costa per un lunghissimo tratto. Noi abbiamo evitato tutte le attività più turistiche, come il giro con le moto, e abbiamo percorso il sentiero che le scavalla per sbucare sulla spiaggia.

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Il trail si rivela bellissimo: si passa nel giro di minuti da alte dune di sabbia a vegetazione pluviale per poi sbucare all'improvviso in una una spiaggia stupenda, una delle più belle che abbia mai visto. La spiaggia è piatta larghissima ma soprattutto lunghissima da nord a sud non se ne vede la fine e non si scorge nessuno, ma davvero nessuno, a parte i gabbiani. La sabbia è compatta, il sole piacevolmente caldo e così camminiamo euforici della nostra scoperta e non vorremmo mai tornare indietro. Abbiamo l’impressione che potremmo camminare per giorni su questa spiaggia infinita e morirci, felici, e nessuno mai ci troverebbe.
Oregon, Washington Quasi all'estremo sud della costa dell'Oregon si trova Bandon, un delizioso paesino che mi ha incantato perchè sintetizza charme e calore della vicina California con la bellezza selvaggia delle coste più a Nord. I faraglioni che si ergono a poca distanza dalla spiaggia sono bellissimi, molto di più di località più rinomate come Cannon Beach qualche centinaio di chilometri più a nord. E' a Bandon che ho percepito il sapore che mi immaginavo avesse la costa dell'Oregon: quella oziosa tranquillità del paesino costiero, la spiaggia selvaggia ma accogliente e pressoché deserta, lo stridio dei gabbiani, il piccolo porticciolo con il faro e finalmente cibo vero, cibo di mare! Oregon, Washington Sarò per sempre grata a Tony's Crab Shack per avermi fatto passare dei momenti di pura pace appollaiata su uno dei loro sgabelli a godermi i raggi del sole che tramontava sul viso assaporando le loro fantastiche Crab Cake.
Se avrete la forza di abbandonare per qualche ora questa oasi di pace e mare, a sud di Bandon, nella manciata di chilometri che restano delle coste dell'Oregon, si trova il S.H. Boardman Scenic Corridor che racchiude scorci panoramici mozzafiato e spiaggette più o meno segrete e vi spiazzerà per il loro susseguirsi a breve distanza; un po' come un gran finale dei fuochi d'artificio prima di arrivare al confine con la California.


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Finita la costa arriva il momento di abbandonare la US101 per addentraci verso l'interno e visitare le altre "meraviglie dell'Oregon" così come vengono definite dalle guide turistiche. Da subito ci accorgiamo che inspiegabilmente, lasciando la costa il clima è nettamente migliore: le giornate sono soleggiate e la temperatura aumenta notevolmente.
Oregon, Washington Una delle prime "meraviglie" che si incontra, ad un paio di ore di guida dalla costa, è il Crater Lake famoso per le acque blu cobalto e la forma perfettamente circolare in quanto in effetti è la bocca di un vulcano allagata. Se volete toccare l'acqua per assicurarvi che non sia colorante l'unico modo è farvi un sentiero di circa due chilometri e duecento metri di dislivello per arrivare a Cleetwood Cove.

Oregon, Washington Continuando a guidare verso est si arriva a Bend deliziosa e vivace cittadina piena di ristoranti, negozi e belle case, base perfetta se volete visitare un'altra delle "meraviglie" ed ovvero lo Smith Rock Park alias il paradiso degli scalatori. Il parco è piccolo, in pratica un Gran Canyon in miniatura, che si è formato dal crollo migliaia di anni fa di un mega vulcano ed il paziente scorrere del fiume Crookedci ha scavato il canyon. La visita è piacevole e ci sono sentieri per tutti gusti e difficoltà. Dopo tanta fatica e caldo vi consiglio una sosta da Junction Roastery dove troverete, oltre ad un ambiente rilassante, ottimo caffè e tutto quanto potreste desiderare per colazione od un pranzo veloce.

Oregon, Washington Non tra le "sette meraviglie" ma sicuramente fiore all'occhiello dell'Oregon è la produzione vinicola ormai di fama mondiale e la maggior parte del Pinot Nero prodotto arriva dalla Willamette Valley che si snoda da Portland ad Eugene. E come non farci una capatina? In questa lunghissima valle ricoperta da vigne avrete l'imbarazzo della scelta, forse perdendovi come me, tra le centinaia di esperienze pubblicizzate dalle altrettante case vinicole presenti. Alla fine ho optato per il Provisions Tasting della Soter Vineyard che è una soluzione perfetta per chi come me ama il cibo: la degustazione dei loro migliori vini è abbinata ad una piccola selezione di piatti perfettamente eseguiti e che utilizzano prodotti del loro orto. Dato il tasso alcolico che sicuramente raggiungerete scorrazzando per vigneti, sostare nelle vicinanze per la notte è auspicabile e il paesino di Mcminville è una scelta quasi obbligata se si resta nella parte nord della valle e si ha in programma il giorno dopo di visitare il Columbia River Gorge, ma non prima di un'ottima colazione da Crescent Cafè.

Oregon, Washington Il Columbia è un poderoso e lungo fiume che fa da confine tra lo stato di Washington e quello dell'Oregon e proprio lungo questo fiume, a pochissima distanza da Portland, c'è un'altra delle famose "meraviglie" il Columbia River Gorge. Nella mia ignoranza pensavo che percorrendo la famosa strada panoramica che corre lungo la riva si vedessero scorci del fiume ma no, il fiume lo potrete ammirare solo all'inizio dall'alto del Crown Point State Scenic Viewpoint Oregon, Washington per la foto di rito che si vede in tutte le guide turistiche; poi la strada si infila in mezzo alla fitta vegetazione in un susseguirsi di curve e cascate senza mai più una vista del fiume. Si perché in effetti il protagonista del Columbia River Gorge a quanto pare non è il fiume ma il susseguirsi di cascate e sentieri. Percorrendo la strada panoramica di cascate ne troverete di tutti i gusti: da quelle da fotografare comodamente dalla macchina, a quella talmente affollata per cui dovrete prendere uno shuttle come la Multnomah Falls, fino a quelle bellissime e deserte. Non so a voi ma a le mie preferite sono quest'ultime ed in particolare vi consiglio di non mancare di percorrere il sentiero che vi porterà alle Latourell Falls o quello delle Horsetail e Ponytail Falls.

Oregon, Washington Il Columbia River Gorge fa parte di quello che viene definito l'Infinity Loop che è un tour paesaggistico ed enogastronomico a forma triangolare dove la base è appunto il fiume Columbia fino al paesino di Hood River per poi inoltrarsi nell'entroterra nella vasta fertile Hood River Valley dove la fanno da padrona le coltivazioni di frutta ed in particolare i "Berry" di tutti i tipi compresi i pregiati Marionberry. Le fattorie che in estate propongono gli U-pick (ovvero la raccolta in autonomia della frutta) sono tantissime ed è molto divertente raccogliere mirtilli o altri piccoli frutti con lo sfondo del Monte Hood o dei campi di lavanda in fiore.
Attraversata la vallata si arriva al vertice più a sud del Loop che è dato appunto dal Mount Hood un'altra delle "meraviglie" dello stato dell'Oregon. Alto quasi 3.500 metri è una rinomata stazione sciistica durante i mesi invernali e d'estate la zona è popolata dai tanti amanti della montagna per i suoi bellissimi sentieri, laghetti ed anche cascate. Non per nulla una delle più belle cascate dello stato, si trova proprio qui ed è la Tamanawas Fall. Oregon, Washington Un sentiero bellissimo in mezzo alla foresta vi farà costeggiare un torrente fino a risalirne alle cascate. Qui all'arrivo vi troverete avvolti in una nuvola d'acqua vaporizzata e tutt'intorno massi verdissimi ricoperti di muschio cresciuto grazie a questa costante irrorazione.
L'infinity loop si chiude risalendo verso nord fino ad arrivare a Portland. Tutto il giro è in teoria fattibile in una giornata ma ovviamente, per poter godere con una certa calma di tutte le attrazioni lungo il percorso, richiede almeno due giorni pieni. Di sicuro, anche se a mio giudizio Portland non è così interessante per una visita, è utile come base di partenza od arrivo per chi vuole intraprendere questo interessantissimo Loop. Nel caso quindi vi troviate da queste parti vi segnalo Laurelhurst Market macelleria con ristorante annesso che offre un menù molto corto ed interessante, sicuramente diverso dalla solita steakhouse.

Oregon, Washington

Ultima meravigliosa tappa sulla via di ritorno verso Seattle, è stata il Mount Rainer Park nello stato di Washington. Il Parco si è rivelato bellissimo, anzi stupendo, e sicuramente oltre ogni mia aspettativa. A dirla tutta credo che sia il luogo di montagna più bello che abbia mai visto ed i due giorni trascorsi qui sono volati via in un soffio con il rammarico di non averene almeno altri due avendo visto solo la parte Sud. Il parco infatti è molto esteso e comprende ben sette ingressi di cui alcuni aperti solo nei mesi estivi. Le zone più visitate del parco sono la zona di Sunrise ad est e la zona di Paradise a sud su cui noi ci siamo concentrati. Il nome Paradise non è stato dato a caso, la vegetazione ovunque è rigogliosa e già a pochissima distanza dal cancello d'ingresso il Trail of Shadows nella sua semplicità vi darà grandi emozioni come l'incontro ravvicinato con i cervi ormai senza paura dell'uomo. Oregon, Washington Ma i vari sentieri, man mano che ci si inoltra e si sale di quota, sono tutti ugualmente belli e diversi tra loro come il Wonderland Trail un sentierò dalla terra rossa immerso nella foresta vi farà risalire il corso di un fiume fino alla cascata e se volete anche oltre, o il Glacier Vista trail dove sarete letteralmente circondati dalle marmotte che giocano tra di loro o dagli scoiattoli vanitosi che come modelle esperte si mettono in posa per le foto e tutt'intorno una natura rigogliosa: vegetazione bassa e così fitta da sembrare una moquette punteggiata da fiori di ogni tipo e colore. In tale bellezza una delle cose che mi ha piacevolmente stupito è stata proprio la confidenza che la fauna locale ha con l'umano. Ma i sentieri sono davvero tantissimi e per tutti i gusti, e comprendono anche qui cascate e laghetti come il piacevolissimo Bench and Snow lake trail.
Oregon, Washington L'ingresso del parco anche qui nei periodi di maggiore affluenza è contingentato e bisognerà prenotare in anticipo il giorno e anche la fascia oraria in cui si vorrà effettuare la visita almeno per le zone di Paradise e Sunrise che sono le più affollate. Per visitare il parco, anche se si trova a pochi chilometri da Seattle, vale la pena soggiornare nelle vicinanze anche se non c'è molto e bisognerà accontentarsi di qualche semplice lodge o rustica baita. Ancora più limitate le opzioni di ristorazione ma abbiamo avuto la piacevole sopresa di scoprire il Wildberry Restaurant inaspettatamente (visto il luogo ed il nome) ristorante di cucina Nepalese. Piatti semplici ma gustosissimi, personalmente ho adorato la mia Sherpa Soup, azzeccatissima dopo una giornata di camminate ed il clima rigido nonostante la piena estate. Altra ottimo indirizzo è il Copper Creek questa volta tipica cucina americana perfetta per una colazione robusta prima di affrontare i sentieri del Parco.


E siamo alla fine del viaggio e l'aggettivo che sceglierei per sintetizzarlo è: inaspettato. Tutti i viaggi lo sono a loro modo; te li immagini mentre li studi e li organizzi ma poi, nella realtà, sono sempre un po' diversi da come te li hanno spacciati o come te li sei idealizzati. Ma questo è stato davvero molto inaspettato. Molto diverso da come era disegnato nella mia testa, basti pensare che nella mia valigia c'erano costumi e quello che avrei voluto era un piumino. Mi domando allora, mentre sono comodamente sul divano di casa a scrivere: inaspettato ma bello o inaspettato ma brutto? Direi sicuramente inaspettato ma bello, anzi per certi versi bellissimo, ma il pensiero che in piena estate bisogna avere a portata di mano il piumino e non le infradito mi fa venire una certa pelle d'oca...e non per il freddo...